La preghiera
Un cuore incendiato d'amore
La preghiera francescana è la preghiera dei semplici e degli innamorati. Toccati da Cristo nel profondo dell’anima, Francesco e Chiara sono investiti dal fuoco dell’amore divino, un amore che non ammette spazi di ripensamento, un amore totale, un amore smisurato, un amore uni versale che tutto e tutti abbraccia e trasforma.
Francesco, ebbro d’amore, così si rivolgeva a Dio:
“Rapisca, ti prego, o Signore, l’ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell’amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell’amor mio.”
Nella preghiera di Francesco c’è la consapevolezza e la denuncia di quanta ingannevole attrattiva racchiudono “le cose che sono sotto il cielo”, ma anche la conoscenza della potenza dell’amore divino, potenza creatrice e potenza salvifica. La preghiera di Francesco è quindi il grido appassionato di un cuore incandescente che si rivolge a Dio onnipotente con fede certa. La santità di Francesco ci presenta la preghiera come un continuo moto interiore verso Dio dove commozione, riconoscenza e fiducia marcano la piccolezza dell’uomo e la grandezza di Dio.
Chiara, rivolta a Sant’Agnese di Boemia, mostra anch’essa l’incandescenza del suo cuore innamorato:
“Contemplando inoltre le indicibili sue delizie, le ricchezze, gli onori eterni e sospirando per l’eccessivo desiderio e amore del cuore, grida: attirami dietro a te, correremo al profumo dei tuoi unguenti, o Sposo celeste! Correrò e non verrò meno finché tu mi introduca nella cella del vino, finché la tua sinistra sia sotto il mio capo e la destra felicemente mi abbracci.”
Con accenti profondamente umani Chiara ci svela le delizie spirituali del rapporto mistico fra l’anima e Dio e in tal modo ci fa comprendere che la preghiera è il costante rapportarsi a Dio attraverso un’intesa intima che risponde perfettamente allo scopo per cui Dio ha chiamato l’uomo all’esistenza: stare con Lui e intendersi nel suo linguaggio d’amore, dove intelligenza e verità si fondono con la vita.
Pregare è vivere con Dio da figli, pensarlo e corrispondere alle sue attese, riferirsi sempre a Lui in tutte le attività mentali e pratiche, lasciarsi ammaestrare dalla sua Sapienza nella contemplazione, nell’orazione, nella meditazione della Parola.
Ascesi e concretezza
“L’ardente e dolce forza” dell’amore divino, sottolineata da Francesco, ha il potere di attirarci a Lui, Bellezza infinita, se noi umilmente glielo consentiamo.
“Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.” (Sal 51, 19)
Francesco ottiene da Dio di vivere felicemente il tempo terreno, pur fra sofferenze e tante contrarietà.
Del resto, assorbito in Dio e nelle sue delizie, l’uomo non desidera altro che Dio e quindi morire a tutti gli affetti terreni, morire d’amore sul modello di Cristo. L’esperienza di Dio tocca profondamente il cuore umano e richiama alla coscienza la nostra appartenenza a Lui.
Pertanto la scelta di unirsi a Dio ha un fondamento razionale ma è sostanzialmente un atto di volontà dettato dal cuore. Francesco per amore ha scelto di abitare in Dio e lo ha scelto de finitivamente. E l’amore stesso, che è la perfezione di tutte le cose, rende Francesco perfettamente umano.
Aderente alla storia del suo tempo, egli è fra gli uomini un vero fratello, comprende in modo acuto le interpellanze dei tempi e i bisogni della gente. La sua vita ascetica non lo rende estraneo al mondo. Tutt’altro. Francesco vive con i piedi per terra ed è nel mondo paladino di pace, di concordia, di armonia.
Così Chiara dentro la sua cella nella sua anima incandescente realizza con tutti una comunione radicale di fraternità e di carità.
Ascesi e concretezza non bisticciano nella spiritualità france scana ma vivono in simbiosi, producendo effetti di concordia e di amore.
L’amore divino che intinge di sé il nostro cuore è la linfa vitale della preghiera, il motivo del nostro esistere e operare, è la poesia della vita che ci solleva dalla logica materiale del tempo e mostra il senso delle cose nelle verità eterne. Francesco e Chiara ancora oggi ci interrogano su quanto sia accesa la nostra fede.
È una fede che ci fa bruciare il cuore? Gli innamorati tutto fanno per piacere all’Amato. Non guardano a sacrifici e rinunce, e sono zelanti nel correggersi. Questo fa l’amore. E, quando è rivolto a Dio, si chiama preghiera.
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