Monastero S. Nicolò - Osimo (AN)

La vita fraterna

La fraternità

Legata alla fondamentale esperienza della paternità di Dio è la vita di fraternità, data come carisma da San Francesco per vivere insieme il Vangelo quali discepoli di Cristo. Egli fece della fraternità l’espressione più concreta della carità.

La fraternità fra le clarisse è servizio scambievole d’amore, che assume nel loro cuore femminile tutta la tenerezza materna. Nessuna affettazione, ma una sincerità di dedizione fraterna allenata e coltivata alla sensibilità, alla delicatezza e al garbo da un continuo esercizio sulle corde dell’amore divino.

Il governo della comunità non ha una struttura gerarchica. Al vertice Cristo, alla base le sorelle tutte uguali fra loro. La madre Abbadessa, pur con le sue responsabilità di guida e di coordinamento, è serva fra le serve di Cristo. Anzi, sull’esempio di Santa Chiara, è lei la più servizievole di tutte, la più attenta e la più sollecita alle esigenze delle sorelle.

Dallo spirito di fraternità, tanto intimamente sentito e coltivato, nascono nel cuore delle clarisse i sentimenti di comprensione, compassione e benevolenza che tanto profumano i rapporti umani quando crescono sotto la luce divina.


La vita all'interno del monastero

La vita all’interno del Monastero si svolge secondo un ritmo cadenzato di preghiera, di lavoro e di riposo. Non ozio, non dissipazione ma attività operosa e orante sotto lo sguardo del Redentore.

La cappella, chiamata Coro, è l’anima del Monastero, il luogo in cui le sorelle si incontrano in una convergenza di intenzioni, orazioni e canti. Il salmodiare fa eco a quello degli altri monasteri del mondo, elevando così la preghiera corale di tutta la Chiesa pellegrina in questa terra. È lì che si dissolvono i confini e le distanze. È lì che il mondo intero geme, offre, gioisce e spera. La forza universale della preghiera raggiunge, nel coro unanime che si alza all’Altissimo, un’efficacia fondata sulla misericordia di Dio che mai delude chi lo invoca.

La clausura non è separazione ma concentrazione sull’”Essenziale” su cui far confluire i gemiti e le speranze dell’umanità. Le sorelle di Santa Chiara vivono di provvidenza e del loro lavoro. Alla mensa consumano con animo semplice e grato quanto viene loro donato.

Alla porta del Monastero bussano in tanti per chiedere aiuto morale e spirituale e trovano aperta una finestra di cielo che offre ascolto, sostegno, guida e speranza.


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